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L’Uomo e la Precessione

L’Uomo e la Precessione

Per rendersi conto di quanto l’uomo sia coinvolto dal fenomeno precessionale, è sufficiente tener presente alcune sue caratteristiche “fisiologiche”.
Egli, in media, compie 26000 atti respiratori giornalieri, accompagnati da una capacità cardiaca in grado di ”pompare” intorno ai 7200 litri di sangue nell’arco delle 24 ore.
Il suo peso neonatale si aggira intorno ai 2 kg e 600 grammi, le ossa del suo piede sono 26, il rivestimento epiteliale intestinale impiega, per rigenerarsi, 72 giorni, così come il massimo dell’ampiezza angolare di un suo gesto atletico, non può andare oltre i 72°, il tutto unito da un bioritmo che fa delle Otto Ore la media ottimale per dividere la sue giornate, le quali si sommeranno fino a raggiungere un età media pari a 72 anni.
Da questi pochi cenni è possibile notare come l’uomo condensi, attraverso pochi riferimenti numerici precessionali, la sue” affinità” con il “ritmo“ assiale del suo pianeta.
Michele Proclamato

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